Wearable Technology: un viaggio nel futuro

Innovazione Tecnologica

Sentiamo parlare sempre più di Internet of Things (IoT), wearable technology, analisi dei big data e realtà aumentata. Poche settimane fa è stato presentato l’Apple Watch 4, che con il suo EGC rappresenta un salto avanti molto importante per i wearable. In questo articolo cerchiamo di rispondere alle seguenti domande:

Dove ci troviamo con l’attuale wearable technology?
Dove stiamo andando?
Come cambierà la nostra società e la vita di tutti i giorni?

2001: Odissea nello spazio

È normale che sentendo parlare di Wearable Technology e di IoT, la prima cosa a venirci in mente siano i dispositivi da polso (Apple Watch, Samsung Gear,..), perché sono quelli che commercialmente parlando attraggono il target maggiore e su questo le cifre mostrate dopo non mentono.
La realtà è che sono solo la punta dell’iceberg sul quale stiamo per incagliarci. Esistono infatti tutta una serie di dispositivi che non vengono indossati al polso.

Verso l’AR e oltre

L’esempio dei Google Glass, resi disponibili al pubblico il 15 maggio del 2014, è stato uno dei primi indicatori a tracciare la strada verso cui stiamo andando oggi.
La stessa Microsoft sta portando avanti il progetto Baraboo, meglio noto con il nome di HoloLens, ed è cosa nota che Apple ha un interesse particolare per la AR (Augmented Reality), divenuto uno dei tanti cavalli di battaglia dei recenti iPhone, ma soprattutto da quando nel 2015 ha acquisito uno dei maggiori produttori di software AR, la Metaio GmbH.

Tre delle più influenti aziende al mondo stanno gridando che la realtà aumentata sarà parte dei nostri dispositivi e che molto probabilmente saranno utilizzati per aumentare la nostra percezione visiva.

Wearable Technology: Abbigliamento smart

Nel mercato ci sono molti esempi di abbigliamento intelligente. Questi vestiti o accessori molte volte sono in grado di offrire funzioni specifiche non disponibili negli smartwatch.

Altra vende delle scarpe intelligenti dotate di sensori in grado di analizzare la tipologia di corsa, le modalità d’appoggio del piede, la distanza percorsa e la velocità. Tutti questi dati sono poi disponibili dentro l’app che fornisce suggerimenti in tempo reale su come adattare la corsa, aumentare le proprie prestazioni e ridurre le possibilità di subire un infortunio.

Athos vende abbigliamento per palestra in grado di analizzare quali muscoli stiano lavorando durante gli allenamenti, il battito cardiaco e la respirazione. Anche in questo caso l’applicazione collegata alla tuta permette di visualizzare tutti i dati e un coach virtuale fornisce consigli su come potersi migliorare.

Spinali Design vende dei bikini in grado di analizzare i raggi UV a cui è sottoposta la pelle. Se viene superata la soglia di sicurezza il prodotto invia una notifica ai propri utenti, che possono mettere la crema solare o cambiare posizione.

Tutti questi esempi di wearable technology hanno un fattore comune, farci notare cose che da soli non saremmo in grado di vedere, sentire e percepire.
Permettono di avere un feedback istantaneo che ci permette di migliorare i nostri allenamenti, di non ricevere troppi raggi UV o di evitare dolorose distorsioni alle caviglie e alle ginocchia.
Questo è il futuro.

Che mercato hanno tutte queste wearable technology?

quote di mercato wearable 2018

Il 95% dei dispositivi venduti nel 2018 è indossato al polso, rispettivamente gli smartwatch rappresentano il 60% del mercato e le wristband il 35%. Tutti gli altri dispositivi indossabili sono solo il 5% mercato.

Se tuttavia osserviamo tra le righe, senza farci abbagliare dagli attuali dati di mercato, è possibile notare un trend di lungo periodo che avrà un ruolo molto importante nel nostro futuro.

La connessione tra la tecnologia e le persone è sempre più stretta, intima e vicina.

Già oggi gli smartphone vengono visti come una sorta di estensione del nostro corpo, in grado di fornirci poteri considerati un tempo divini.

Siamo già dei cyborg, abbiamo una nostra identità digitale composta dai nostri profili nei social media, dalle nostre conversazioni sul web e da tutte le ricerche e comportamenti che adottiamo in internet. Abbiamo creato un layer virtuale nella realtà che ci circonda, fatto di dati, emozioni e conversazioni di miliardi di umani che interagiscono, competono e collaborano tra loro.

Nelle nostre tasche oggi abbiamo a disposizione dei superpoteri. L’attuale tecnologia disponibile ci rende più potenti di tutti i re e gli imperatori che hanno camminato sulla terra nei millenni che ci precedono.

  • Possiamo chiedere qualsiasi cosa al nostro telefono e ottenere risposte in tempo reale. Nel medioevo i sovrani mangiavano pietre preziose e facevano salassi affidandosi a sapienti, maghi e stregoni poiché non comprendevano le loro malattie. Oggi ci sono software in grado di diagnosticare il cancro e diversi tipi di malattie.
  • Possiamo comunicare istantaneamente con una persona a migliaia di km di distanza. Nelle comunicazioni la variabile spazio/tempo non fa più parte dell’equazione. Tutto è in tempo reale ed istantaneo. Una volta bisognava aspettare qualche giorno per consegnare una lettera, ora tutto è istantaneo. Questo processo ci rende terribilmente impazienti.
  • Possiamo comunicare contemporaneamente con milioni di persone in tempo reale. Qualche secolo fa inviare un messaggio a tutta la popolazione di uno stato era costosissimo, i media erano nelle mani di pochi soggetti. Oggi con una diretta Facebook è possibile raggiungere mezza popolazione mondiale.
  • Non possiamo perderci. Possiamo vedere il punto in cui ci troviamo nel pianeta, quello che ci sta attorno ed esplorare con street view luoghi sconosciuti. Conosciamo in tempo reale il traffico nelle strade e abbiamo algoritmi che ci consigliano la strada più breve in tempo reale. Il presidente degli stati uniti di 30 anni fa non aveva questa tecnologia.
  • L’informazione è in cloud. Siamo passati da enormi archivi in carta dove venivano accumulate le informazioni del genere umano al cloud. Oggi tutto è digitalizzato, disponibile ovunque e in qualsiasi momento, senza vincoli di spazio. Le informazioni prodotte dagli uomini ora sono anche manipolabili e analizzabili dagli algoritmi. Il cambiamento di paradigma nella gestione e produzione di informazioni è un cambiamento epocale che sta generando conseguenze in tutti i settori.

L’attuale limite del sistema che abbiamo creato è la forza del collegamento tra il cyberspazio e il nostro corpo organico. Ci interfacciamo con la rete principalmente utilizzando il cellulare, le tastiere o le wearable technology. Questo tipo di interconnessione è debole e sbilanciata dal punto di vista degli input (come comunichiamo con la tecnologia) e output (come la tecnologia comunica con noi):

  • Riusciamo a comunicare con il cellulare e i computer solamente con le nostre dita. Da poco abbiamo fatto passi avanti iniziando a conversare con i dispositivi,, tuttavia l’attuale livello degli assistenti virtuali è migliorabile (input, come comunichiamo con la tecnologia).
  • Percepiamo le informazioni dai dispositivi attraverso la vista (il nostro senso più sviluppato in grado di percepire migliaia di informazioni ogni secondo). In alcuni casi abbiamo feedback uditivi o tattili (output, come la tecnologia comunica con noi).

Il modo in cui la tecnologia comunica con noi è molto più efficace rispetto a come noi comunichiamo con la tecnologia.
Se iniziamo a fondere il nostro corpo con la tecnologia possiamo ridurre questa differenza tra input-output e rendere la connessione tra sistemi biologici e cibernetici molto più forte.
Le wearable technology stanno rafforzando questo tipo di interconnessione.

Ad esempio le AirPods di Apple ci fanno conversare con una voce nella nostra testa che esaudisce le nostre richieste, come Jarvis di Iron Man. L’Apple Watch è in grado di raccogliere una mole enorme di dati in tempo reale come il battito cardiaco, il sonno, l’attività fisica, meditazione. Inserire tutti questi dati ogni giorno a mano sarebbe impensabile.

In futuro probabilmente si potrà anche dialogare con la tecnologia utilizzando la nostra mente e i segnali elettrici del nostro cervello. Ci sono già le prime start-up che lavorano in questo settore, ad esempio Elon Musk ha lanciato di recente una società chiamata Neuralink la cui mission è fondere il nostro cervello con i computer.

Distopie di Marketing

I dati IoT accumulati dai dispositivi indossabili potrebbero diventare il sacro graal dei marketers. Immaginiamo un futuro distopico in cui Facebook regala a tutti i suoi utenti delle lenti a contatto per la realtà aumentata, in grado di analizzare anche i battiti cardiaci della pupilla. In uno scenario si potrebbe osservare se gli utenti davanti a dei prodotti o degli annunci hanno una dilatazione della pupilla e un aumento dei battiti cardiaci. Si potrebbe capire se la tua comunicazione aziendale fa battere il cuore ed emoziona i clienti.

Ci aspettano anni molto interessanti in cui verrà stravolto il mondo in cui interagiamo con la tecnologia. Il layer invisibile che ci circonda, composto da immagini, informazioni e dati si fonderà con il mondo reale. Attualmente accediamo al cyberspazio con i nostri smartphone, con l’avanzamento della realtà aumentata diventerà parte integrante della realtà.
Un cambiamento del genere è una rivoluzione per il genere umano, in grado di stravolgere gli attuali modelli di business e la nostra società.
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Articolo di Alessandro Covre e Marco Segatto.

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