La presenza dei video nella media strategy delle imprese sta esplodendo. Ci sono 5 statistiche che ogni marketer dovrebbe conoscere:
- Nel 2019 i video online rappresenteranno circa l’80% di tutto il traffico in Internet (SupplyGem)
- Il 55% delle persone guarda video online tutti i giorni (MWP)
- Il 65% delle persone guarda più di 3/4 di un video (Syndacast)
- Includere un video in una landing page può incrementare le conversioni del 80% (EyeView)
- Circa il 50% degli utenti guarda un video relativo al prodotto prima di entrare in negozio (ThinkWithGoogle).
Una crescita così forte comporta inevitabilmente maggiori investimenti in Video Advertising e un rumore di fondo sempre più difficile da sormontare.
Sorge spontaneo chiedersi come sia possibile distinguere i propri contenuti dalla concorrenza. In che modo è possibile creare video più coinvolgenti, dinamici, divertenti ed interattivi?
Una problematica accomuna i video tradizionali…
Uno dei motivi per cui i video hanno avuto così tanto successo è il fatto che diano la possibilità di fondere una storia con immagini, testo e suoni. La combinazione di questi elementi spesso offre contenuti comprensibili e più piacevoli rispetto ad un mero testo scritto o ad una sola fotografia.
Siamo dei “pensatori visivi”, le immagini sono elaborate 60.000 volte più velocemente rispetto al semplice testo perché il 75% dei neuroni sensoriali del nostro cervello elabora informazioni visive.
I video però non sono ancora lo strumento perfetto; lo spettatore ha ancora una capacità di interazione limitata, infatti è solamente in grado di:
- Premere Play o Stop
- Mandare avanti o indietro il video nelle parti più interessanti
- Commentare, condividere o salvare la pagina nei preferiti
Non esiste nessun tipo di interazione con la storia, inoltre il contenuto del messaggio è sempre lo stesso e non cambia in base alle scelte o alla personalità dello spettatore.
Video interattivi: la prossima rivoluzione?
Nei video interattivi lo spettatore diventa parte integrante della storia, attraverso il suo comportamento è in grado di influenzare ed interagire con il messaggio veicolato. L’interazione permette di migliorare l’engagement, favorisce l’apprendimento, migliora la customer experience ma soprattutto genera dati. È infatti possibile tracciare le scelte dello spettatore durante customer journey interno al video. In questo modo si ottengono dati di qualità senza annoiare i propri clienti. Si possono anche inserire dei form per la lead generation, link, ed il carrello per l’e-commerce.
Esempi pratici
Per comprendere pienamente un video interattivo la prima cosa da fare è vedere qualche esempio ed applicazione.
Newton Running
‘Choose a Shoe’ – Interactive product selector experience
Come scegliere la scarpa adatta alle proprie esigenze? Newton Running ha voluto portare online l’elevata attenzione al customer service che caratterizza i suoi punti vendita, questo è il risultato:
Risultati della campagna
I visitatori hanno capito quale scarpa è più adatta al loro piede. Newton Running ha ottenuto una serie di dati legati alla propria clientela, come:
- il sesso
- le preferenze
- la tipologia di piede e di corsa
Il 90% degli utenti ha visto il video fino alla fine ed il customer care di Newton Running ha ricevuto meno richieste, il tutto grazie alla minore confusione della clientela.
Deloitte
Will You Fit Into Deloitte?
Video interattivo, applicato al recruitment di Deloitte. L’obiettivo era rendere meno noioso il processo di recruiting, comunicando allo stesso tempo la cultura aziendale e le caratteristiche del candidato ideale.
Uno sforzo che viene ripagato
I video interattivi rappresentano una buona opportunità di differenziazione rispetto alla concorrenza. I contenuti diventano più coinvolgenti, migliora la customer experience, viene favorito l’apprendimento e si possono generare dati di qualità.
Ideare questo tipo di video richiede sforzi maggiori in termini di tempo, costi e creatività. Il punto di vista deve cambiare, bisogna pensare in che modo è possibile creare interazione tra il consumatore e i propri prodotti/impresa.
Ma una cosa è certa:
Il visitatore non diventa più spettatore passivo di una storia unidirezionale calata dall’alto ma contrariamente inizia a vivere e a co-creare la propria storia.