Incuriosito ho aperto il telefono e…oddio nella zona era pieno di Pokémon!
Lo so, in questo periodo non si parla d’altro. Ma dopo essermi documentato un po’ e aver osservato il comportamento delle persone ho deciso di scrivere questo articolo per fare, spero, un po’ di chiarezza.
Indice dei contenuti
Cos’è e come funziona Pokémon Go
Pokémon Go è uscito in Italia il 15 luglio, ma già prima della sua uscita contava molti utenti che lo avevano scaricato da paesi esteri.
Il gioco per Smartphone (Android e iPhone) ricorda molto gli omonimi cartone animato e videogioco per GameBoy.
Proprio come nel cartone animato, lo scopo del gioco è andare in giro per il mondo (quello vero!) a cercare Pokémon, farli diventare sempre più forti, sfidare gli altri utenti nella palestre avversarie e cercare i Pokéstop per rifornirsi di tutto quello che vi può servire nella vostra caccia. Facile no?
Queste palestre e Pokéstop si trovano in punti d’interesse pescati direttamente da Google Maps, quindi potrebbe essere un monumento nel centro città, la chiesa o il capitello all’inizio della vostra via.
Il Marketing del gioco
Non sono un esperto di marketing, ma credo che potremmo passare tutto il tempo che vogliamo a discutere di tattiche di marketing e strategia, ma nessuna di queste pratiche sarà in grado di replicare il successo planetario che Pokémon Go ha avuto in una settimana.
In pochissimo tempo la Nintendo è riuscita a superare qualsiasi altro gioco nella storia come numero di utenti, e persino ogni Social (e sito porno) come numero di visite.
A 20 anni dall’uscita del marchio, molto probabilmente, sono questi i tre elementi chiave del successo di questa applicazione:
- Un marchio iconico che ha segnato diverse generazioni;
- Foto virali che hanno invogliato miliardi di giocatori. L’introduzione della Realtà Aumentata e la condivisione del momento della cattura del Pokémon ha reso la diffusione nei Social virale e gratuita;
- Nostalgia che ha colpito tutti gli utenti che negli anni sono cresciuti con i Pokémon.
Il vostro Marketing
Che ci crediate o no, Pokémon Go potrebbe essere una svolta per il vostro business.
In questi giorni non sono mancati gli annunci di gestori di attività commerciali che hanno cavalcato l’onda, annunciando nei Social di avere dei Pokéstop o delle palestre vicino.
C’è chi si è sbizzarrito fornendo offerte speciali per i cacciatori di Pokémon o chi offriva campioni omaggio ai giocatori di passaggio.
Negli Stati Uniti è già nata una startup (LureDeals) che consente ai negozianti di posizionare delle “esche virtuali” vicino alle proprie attività per attirare Pokémon e quindi giocatori a caccia.
I più temerari si offrono addirittura di girare con il vostro telefono per allenarvi i mostriciattoli.
Insomma, se non vi manca la fantasia, potete sfruttare questa moda come volete a vostro vantaggio.
“Venite da noi a giocare”
La tecnologia
Visto che sto scrivendo su Marketing Technology mi sembra d’obbligo fare un accenno anche alle tecnologie utilizzate.
La società che ha sviluppato il gioco è la Niantic, affiliata a Google nel 2015 e in partnership con Nitendo, non proprio gli ultimi arrivati.
Il gruppo Niantic e Google avevano già provato qualche tempo fa a sfondare nel mondo dei videogiochi in realtà aumentata con Ingress, un gioco dalla dinamica molto simile a quella di Pokémon Go ma con degli aspetti, passatemi il termine, molto più da NERD, che lo hanno reso un gioco di nicchia e per una comunità ristretta.
ll trucco è stato usare il motore di Ingress però inserendolo nel mondo dei Pokémon.
L’altra tecnologia chiave di questa app è la realtà aumentata, punto di forza del gioco. Questa è stata realizzata con l’ausilio degli strumenti messi a disposizione da Vuforia, una tra le principali aziende che da agli sviluppatori i mezzi per inserire la realtà aumentata nelle proprie applicazioni. Grazie a questa gli utenti possono guardare e interagire con una ricreazione digitale del mondo dei Pokémon sovrapposta all’ambiente reale.
Il lato Social
Nonostante quello che si legge in giro, folle di pazzi che corrono per Central Park, gente che si licenza o musei indignati, devo dire che ho trovato un aspetto sociale e se vogliamo carino in tutta questa storia. Non proverò a spiegarvelo ma mi limiterò a raccontarvi due semplici episodi realmente accaduti, traete voi le vostre conclusioni.
- In piene vacanze scolastiche estive, questi 3 compaesani si trovano per andare in spiaggia e, come succede sempre a quell’età, è l’amico più grande che passa in auto a raccogliere i due più giovani per andare tutti assieme al mare. Come in ogni compagnia che si rispetti c’è sempre il solito ritardatario, e mentre lo aspettano, decidono di aprire Pokémon Go curiosi di vedere che Pokémon si trova nelle vicinanze. Localizzatolo, partono in auto per avvicinarsi e catturarlo, ma durante il tragitto notano un ragazzo e una ragazza, che conoscevano già di vista, palesemente impegnati nella caccia dello stesso. Beh, i due gruppi si salutano, catturano assieme il Pokémon e finisco con andare tutti e 5 in auto assieme in spiaggia.
- Sempre mentre bevevo la meritata birra de venerdì, ho notato questo gruppetto di 3 ragazzini cinesi che vagavano per il parco cercando di catturare più Pokémon possibili. Dopo alcuni minuti ho visto arrivare altre 2 ragazze, più o meno della stessa età, attirate dagli stessi Pokémon. Poco dopo i 5 si sono ritrovati tutti assieme, all’aperto a chiacchierare. Probabilmente avranno iniziato parlando dei Pokémon presenti nella zona. Non so come sia finita la storia ma mi piace immaginare un lieto fine.
Forse la nostra amata Nitendo è riuscita finalmente a dare un senso alla realtà aumentata e a lasciare nuovamente un segno nella storia dei videogiochi.
Se volete un consiglio però, evitate di licenziarvi per andare a caccia di Pokémon, e se volete andare a farvi una passeggiata lasciate a casa il telefono e portatevi dietro il vostro cane o figlio, sono anche loro un ottimo partner per socializzare!