Luxury 2.0 (6): la virtual reality e altre tecnologie

Retail Marketing

virtual reality - luxury 2.0

La moda evolve sotto l’impulso di un desiderio e cambia per effetto di una ripulsa. La saturazione porta la moda a buttare alle ortiche quello che fino a poco tempo prima adorava. Poiché la sua ragione profonda è il desiderio di piacere e di attirare, la sua attrattiva non può certo venire dall’uniformità, che è la madre della noia. Ecco perché, se forse non esiste una logica della moda, esiste sicuramente una sensibilità che ubbidisce a due riflessi: reazione oppure conferma.
Christian Dior

Come la moda, così anche le persone, le abitudini, gli stili di vita, le relazioni, le tecnologie, cambiano.
Sì, sentiamo la necessità di evolverci, di trasformarci.
Animi irrequieti.
Animi sensibili.
Animi ribelli.
Animi alla ricerca continua di un qualcosa di “migliore” che riesca a colmare la fame di emozioni. Qualcosa che soddisfi pienamente e che plachi le turbolenze interiori.

Il cambiamento porta cambiamento

In questi anni non parliamo d’altro che dell’evoluzione del comportamento dei consumatori: più informati, più esigenti, più digitali, più insoddisfatti. Parlano, condividono, commentano. Non accettano più di osservare da lontano e “accontentarsi” di brand che propongono beni o servizi. Vogliono essere coinvolti, esprimere le loro preferenze, partecipare alla creazione dei prodotti, sentirsi parte viva di un mondo che per anni hanno solo ammirato o criticato da lontano.
Questa evoluzione ha spinto le aziende (anche quello del lusso) a modificare le loro strategie di marketing e di comunicazione, il loro sempre più obsoleto business model. Per forza. O per fortuna.
L’esperienza del cliente è cambiata poiché le emozioni sono più vantaggiose e autentiche rispetto ai meri messaggi. Le persone non vogliono più solo motivi per acquistare i prodotti, desiderano legami veri.

Tra le modalità più innovative e uniche per immergere il consumatore nell’universo aziendale è l’utilizzo delle nuove tecnologie, indispensabili oggigiorno per la creazione di legami unici e duraturi.

La virtual reality

Una delle ultime novità in campo delle tecnologie è la virtual reality. Che cos’è? E’ una realtà simulata con la quale le persone possono interagire attraverso l’utilizzo di strumenti tecnologici (occhiali, caschi, guanti, sensori, schermi, smartphone, tablet, etc). Essa permette a chi ne fa uso di immergersi in un ambiente reale simulato attraverso l’interazione con gli oggetti circostanti, dando l’impressione di trovarsi realmente in quell’ambiente.
La realtà virtuale è ad oggi uno dei punti di forza del mondo tech. Secondo gli analisti della JPMorgan Securities, il mercato globale della virtual reality è in continua crescita e potrebbe raggiungere i 13 miliardi e mezzo di dollari entro il 2020.
Le applicazioni della virtual reality vengono utilizzati da un numero sempre crescente di aziende con l’obiettivo principale di migliorare la customer experience coinvolgendo a 360 gradi i propri consumatori.

La luxury virtual reality di Chirstian Dior

Un esempio di luxury brand che ha abbracciato la virtual reality è Dior. La Maison francese ha realizzato i Dior Eyes. A giugno del 2015, in collaborazione con DigitasLBi, la casa di moda francese ha presentato il primo casco di realtà virtuale che integra audio e video a 360 gradi. Cosa vuol dire? Che le sue performance tecnologiche sono impressionanti: il display è ad alta densità e offre una risoluzione dell’immagine molto nitida, mentre l’audio è stato registrato dal vivo grazie a un microfono binaurale e ricrea perfettamente la sensazione sonora ampia e coinvolgente seguendo i movimenti dell’utente.
Grazie a questa tecnologia, i clienti Dior hanno la possibilità di vivere l’emozione delle sfilate e del backstage a 360 gradi, come se fossero presenti fisicamente all’evento.
Dove è possibile vivere questa esperienza? In alcuni punti vendita accuratamente selezionati della Maison.
Il Dior Eyes è un chiaro esempio di retailtainment, in cui marketing e divertimento si fondono per colmare (seppur momentaneamente) la fame di emozioni dei consumatori.

Sfilata PRÊT-À-PORTER – Video 360°

Continuando a parlare di mondi virtuali, di tecnologie e di strumenti che coinvolgono i consumatori, vi vorrei parlare dei video a 360°: realizzazioni spettacolari che permettono all’utente di visualizzare l’intero ambiente semplicemente muovendo il proprio device.
Avete capito bene. Muovendo il proprio Smartphone o Tablet oppure utilizzando il mouse (se si usa il computer) è possibile vedere tutto ciò che è presente nel video.
Con riferimento all’alta moda, brand come Dior e Balenciaga hanno presentato alcune collezioni utilizzando anche questa tipologia di video.
I clienti possono vedere gli show stando comodamente seduti sulla poltrona di casa propria ma provando la sensazione di essere seduti tra gli invitati all’evento.

Il Magic Mirror di Rebecca Minkoff

Come si nota dagli esempi precedenti, quando alta moda e tecnologia si fondono, riescono a dare vita a vere e proprie customer experience che coinvolgono emotivamente i consumatori.
Un altro esempio interessante di tecnologia a servizio del fashion luxury sono gli specchi interattivi di Rebecca Minkoff. La stilista ha debuttato negli store di New York con il “magic mirror” in partnership con eBay. Il dispositivo è uno specchio che invita i clienti a cliccare sul vetro magico e sullo specchio appare il mondo del brand: il lookbook, immagini e video dalla sfilata, le attività in tempo reale sui canali. inoltre, con un semplice “tap”, il cliente può scegliere i capi da provare e, una volta entrato in camerino, può interagire con lo specchio per modificare la luce, la musica, la temperatura dell’ambiente, chiedere il parere di uno stylist e farsi portare direttamente il capo selezionato. Non è tutto. Tutto quello che il cliente ha apprezzato e provato ma non acquistato, viene salvato sul suo smartphone per facilitare e incentivare l’acquisto in un secondo momento, magari direttamente dall’e-commerce.

Se sei interessato al mondo del Lusso, continua a seguire la nostra Rubrica “Luxury 2.0: il Lusso nell’era della digitalizzazione“.

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