Mitologia a parte, l’era delle wearable technology è giunta, e con essa la Internet of Things (IoT) si sta espandendo a macchia d’olio.
Nel 1995 Robert Metcalfe, fondatore di 3Com, espresse una opinione su Internet, dicendo “Internet è una supernova e nel 1996 collasserà”.
Sette anni più tardi, Hollywood e Steven Spielberg presentarono “Minority Report”, film omonimo del romanzo di Philip K. Dick.
Se pur ambientato nel 2054 e non nel 2004 come il libro, questa pellicola impressionò per la rappresentazione e per la numerosa quantità di fantasie tecnologiche messe nell’inquadratura.
Big data e customer experience
Nel film c’erano diverse scene in cui tramite il riconoscimento facciale delle persone, venivano proposte pubblicità personalizzate per la persona riconosciuta.
L’attuale stato delle cose non è molto diverso, per ora il riconoscimento facciale c’è ma non è utilizzato a fini commerciali, ma il braccialetto della Nymi permette il riconoscimento biometrico di chi lo indossa, dando la possibilità a servizi in cui è necessaria la verifica dell’identità, di garantire un’esperienza di utilizzo semplice ed efficace.
I big data, uniti alla connettività dei dispositivi, creano ogni giorno nuove opportunità di fare business personalizzato sulle tendenze e sulle preferenze dei clienti.
Disney ha sviluppato un particolare braccialetto che permette di accedere alle stanze di albergo, saltare le code ed eseguire pagamenti ai ristoranti nei parchi a tema Disney World.
Servizi semplici e che presto diventeranno abitudine, ma che celano grandi informazioni per una migliore qualità del servizio e una migliore esperienza per il cliente finale.
Limitless
La Ducere ha sviluppato delle snicker (Lechal) innestando un dispositivo tramite il quale l’applicazione dello smartphone, emette vibrazioni particolari affinché l’utente venga avvisato della direzione corretta da prendere lungo un tragitto.
La Wearable Experiments ha sviluppato una giacca (Navigate) basata sulla stesso principio delle snickers, vibrazioni che ci forniscono in tempo reale informazioni e ci rendono unica l’esperienza che viviamo.
Le app che si interfacceranno con questi dispositivi, collezionano una tale quantità di dati che messi nelle mani della data science forniscono quanto basta per poter personalizzare la customer experience dei possessori di questi device.
Senza considerare l’utilizzo che ne può essere fatto di queste marketing technology in campo sanitario, facendo sì che persone che soffrono di ipovisione o cecità possano essere guidate tramite il tatto.
The Grid
Viviamo in una frontiera digitale che ci permette di ampliare la percezione della realtà e di vedere oltre i limiti imposti da ciò che è fisico.
Ci permette di eseguire studi approfonditi su dati e informazioni, per prevedere esperienze diverse e sempre alla ricerca del miglioramento di queste.
La Internet of Things è un oceano e noi dobbiamo essere surfisti delle onde che essa genera, sapendo quando è il momento di scartare e quando invece è arrivata l’onda giusta.
Questo è il momento per provare a fare qualche virata con la tavola e cavalcare l’onda.