Missioni impossibili di e-marketing: se un astemio acquista la tua birra

Digital Marketing

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Sean Connery e Pierce Brosnan sono i miei due agenti 007 preferiti, ma in questo post non vi voglio parlare di cinematografia o di Film Festival, li userò solo come un pretesto per affrontare il tema di come le strategie di marketing digitale o di e-marketing possono consentire di raggiungere risultati superiori rispetto alle strategie di marketing tradizionali.

Che c’entra la birra con James Bond e con l’e-marketing

Direi quasi nulla, se non che vendere birra ad un astemio attraverso strumenti di e-marketing pare quantomeno una missione impossibile!

Il settore della birra, è noto, negli ultimi tempi è in forte ascesa e sta dando del filo da torcere al business del vino, complice una bassa gradazione alcolica, l’effetto dissetante, gli abbinamenti gastronomici sempre più ricercati, l’utilizzo della birra in cucina e la nascita di nuove bibite dai gusti fruttati a base di birra. Una domanda sorge spontanea: estendere il business della birra ad un target difficile come quello degli astemi è “possibile, non è possibile o è impossibile”?
Cercheremo di spiegare come l’e-marketing può essere l’agente 007 di questa Mission Impossible!

Intanto partiamo col dire che cos’è l’e-marketing

Molto semplicemente, e-marketing o marketing elettronico si riferisce all’applicazione dei principi e delle tecniche di marketing attraverso i media elettronici e più in particolare di Internet. Ci sono diverse categorie principali di attività e-marketing. Le aziende possono scegliere di impegnarsi in alcuni o tutte le attività e-marketing a seconda degli obiettivi della società, tipi di prodotto, mercato di riferimento, la capacità dell’azienda e di altri criteri decisionali.

E-marketing comprende tutte le attività che vengono fatte via web con l’obiettivo di conquistare nuovi clienti, mantenere il business attuale e sviluppare la propria identità di marca.

Perché è importante? Quando viene implementato correttamente, il ritorno sugli investimenti (ROI) da e-marketing può superare di molto quella delle strategie di marketing tradizionali.

Fatta questa premessa puramente didattica, torniamo alla nostra mission impossible e studiamo come l’agente 007 del caso potrebbe convincere un astemio ad acquistare della birra utilizzando la via digitale.

Per prima cosa capiamo qual è il nostro obiettivo di business ed il nostro target

Supponiamo di voler ampliare la nostra base clienti. Il secondo aspetto da affrontare sarà la definizione del nostro target. In questo caso abbiamo individuato la possibilità di sviluppare le vendite di quelli che chiameremo “non consumatori di birra”. Notoriamente sono le donne a consumare meno rispetto agli uomini, e che più frequentemente si dichiarano astemie.
Quindi, la nostra birra, quali bisogni del nostro target femminile potrebbe comunque soddisfare, tolto il fatto che di essere bevuta non se ne parla proprio?
Uno di questi certamente potrebbe essere l’utilizzo della birra in cucina.

Vediamo in 7 punti come mettere in azione l’agente 007!

Ora si tratta di rendere operativo il tutto e di stilare il nostro ipotetico piano di azione basato su strumenti di e-marketing. Cosa posso fare con gli strumenti a disposizione?:

  1. creo un sito web, o meglio direi un portale o un blog, e lo popolo di contenuti relativi ai 1001 modi di cucinare usando la birra con ricette creative e magari con il supporto di qualche esperto, ovviamente qui mi potrò sbizzarrire con le mie fantasmagoriche idee di marketing!
  2. invito i miei utenti a ricevere le nuove ricette, i consigli degli esperti o tutto ciò che mi frulla per la testa, iscrivendosi alla mia newsletter: invierò contenuti anche graficamente accattivanti grazie ad immagini e video e imposterò un sistema di marketing automation per l’invio automatico delle mail. Non sia mai che mi dimentichi di farlo perché sono un tipo poco organizzato, meglio darlo in pasto ad un sistema che lo fa per me!
  3. creo sui principali social network frequentati dal mio target, le pagine social in cui postare contenuti, inviti ad eventi dedicati alla cucina, richieste di feedback o suggerimenti su come migliorare le ricette, oppure una call to action ad una landing page per la registrazione alla mia newsletter. Cerco insomma di stabilire una relazione one-to-one con il mio consumatore.
  4. giro dei brevi video sulla preparazione delle ricette o ad esempio su quale birra utilizzare in base al tipo di ricetta, la bionda, la rossa, la weiss, la doppio malto, ecc. magari cercando di essere divertente e leggero.
  5. Ottimizzo la presenza del sito nei motori di ricerca (SEO) o meglio lo studio a monte in ottica SEO.
  6. Investo in paid advertising o pay per click (tipicamente Adwords di Google) per creare annunci sponsorizzati da indirizzare al mio target. Qui si apre un mondo da esplorare.
  7. creo un’app dove oltre a consultare le ricette, posso costruire il menù per una cena con piatti preparati con la birra, inoltrare il menù via e-mail ai miei ospiti oppure condividerlo sui social con i miei amici.

A questo punto vi chiederete, ma come faccio a vendere questa cavolo di birra?

Fino ad ora abbiamo parlato di contenuti, di SEO, di pay per click, ma poi? per fatturare? come dice il mio titolare “per vedere l’utile in basso a destra” (riferendosi al bilancio aziendale)?
Ti basterà inserire un e-commerce collegato al sito che permetta sempre di acquistare il tipo di birra giusta in funzione magari delle ricette preferite dalla nostra amica in cucina, e dunque della profilazione dei gusti culinari dei “non consumatori” di birra.
Ma questo sarà solo il passaggio naturale, l’ultimo step che vi permetterà di concretizzare una vendita che è nata molto prima, grazie alle vostre strategie di e-marketing e alla vostra mission impossible! …e naturalmente grazie a James Bond 🙂

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