La tecnologia, la digitalizzazione dei processi e la comunicazione social hanno cambiato per sempre il nostro stile di vita. C’è però un elemento che continua ad essere fondamentale per coloro che vogliono attirare un pubblico e coinvolgerlo: l’intrattenimento. Un’azienda oggi non può ignorare i social network e qualunque altro mezzo le permetta di raccontare il proprio brand.
Creare contenuti di qualità però non è per niente semplice e tantomeno individuare una strategia funzionale ed efficace. La prima cosa da fare è stilare un piano editoriale che ci consenta di pianificare le nostre pubblicazioni. Ma come va fatto? E perché è così importante?
Dimenticatevi la lista stile elenco puntato, qui il discorso si fa più complesso. Vediamolo nel dettaglio.
Che cos’è un piano editoriale?
Una delle cose più difficili da fare quando si presenta qualcosa a qualcuno è capire come strutturare il discorso. Bisogna individuare i singoli punti fondamentali ma anche avere uno sguardo d’insieme, vedere l’intero percorso e rimodularlo finché non risulta efficace.
La narrazione di un brand necessita di un supporto, di una pianificazione che permetta ai contenuti di emergere, affinché lo sforzo di creazione non risulti inutile. Il piano editoriale serve proprio a questo, a segnare le tappe della “strada” e a vedere con un solo colpo d’occhio l’intera mappatura delle pubblicazioni.
Quando si stila un piano editoriale e si sceglie la strategia di comunicazione, sono diversi gli aspetti che è necessario tenere in considerazione e integrare. È innanzitutto importante individuare qual’è l’obiettivo di business che si intende raggiungere, ovvero cosa vogliamo ottenere concretamente grazie a questo mezzo. È fondamentale poi capire qual è il proprio attuale target di riferimento e quello verso cui si decide di andare.
Dopo aver individuato l’obiettivo e il pubblico di riferimento, è importante scegliere il tone of voice: professionale, friendly, autorevole… ogni tipologia di pubblico è a sé e siamo noi che dobbiamo empatizzare e capire quale tipo di linguaggio è più coinvolgente.
Perché creare un piano editoriale aziendale?
Fare un piano editoriale è il primo importante passo per curare al meglio il proprio Content Marketing.
Parlare di un’azienda, dei suoi valori, di ciò che sa fare al meglio e di quello che offre al mercato, è essenziale nel processo di vendita. Spesso però ciò accade in seconda battuta, dopo che il contatto con il cliente è già avvenuto attraverso altri canali.
Perché non cambiare prospettiva e sfruttare le opportunità dell’Inbound Marketing? Un blog aziendale ricco di contenuti di qualità dà maggiore autorevolezza a un’azienda e può essere un’arma vincente nel processo di vendita, oltre a essere un investimento di lunga durata. Sì, perché le informazioni che vengono raccolte al suo interno rimangono sempre lì, a disposizione di un potenziale cliente che in qualunque momento può intercettarle, approfondire l’argomento e perché no, effettuare anche un acquisto.
Uno dei principali obiettivi che si possono raggiungere grazie a un blog aziendale è generare conversioni, le quali però non devono per forza avere a che fare con la vendita diretta. Grazie a una call to action o a dei lead magnet ben piazzati si può fare lead generation, ovvero ottenere i contatti di persone che sono interessate al brand e propense ad effettuare un acquisto, e con cui rimanere in contatto via mail.
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Come creare un piano editoriale efficace
Vediamo ora quali sono gli elementi che è bene tenere in considerazione quando si crea un piano editoriale aziendale:
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- Capire dove si trova il brand. Sembra banale ma non lo è. Fermarsi un attimo e cercare di capire chi sei, cosa fai e per chi lo fai è essenziale per riuscire a comunicarlo a qualcun altro. Ciò permette anche di programmare dei contenuti che siano perfettamente coerenti con il contesto entro cui ci si colloca.
- Individuare il target di riferimento. Individuare il proprio potenziale pubblico non è affatto semplice e richiede un’analisi fatta su più piani. Ricavare le statistiche interne al blog o tuoi social è molto utile per cercare di definire quali sono le caratteristiche principali dei propri lettori, ma non basta. È necessario andare oltre e individuare quali sono i bisogni delle persone e come strutturano la ricerca su quell’argomento di cui si vuole parlare. Si può fare sia individuando quali sono gli argomenti caldi su un determinato tema, sia cercando di cogliere quelle sfumature più umane che ci avvicinano al sentimento dei lettori.
- Fare un’analisi delle parole chiave. Per far sì che il pubblico riesca a trovare i propri contenuti nei meandri di Google, è necessario fare un’analisi semantica prima di iniziare a scrivere. Insomma, fare un po’ di SEO è d’obbligo se non vogliamo che ciò che produciamo rimanga nascosto. Ci sono molti tool utili per fare un’analisi delle keyword, alcuni gratuiti come Google Search Console, altri semi gratuiti come Answer The Public, e altri a pagamento come Semrush. Questi mezzi sono vantaggiosi ma non sostituiscono completamente la sensibilità e la capacità di comprendere quali sono i processi mentali che fanno le persone quando effettuano una ricerca.
- Individuare i competitor e tenerli d’occhio. Capire chi sono i competitor e quali contenuti hanno sviluppato nella loro strategia comunicativa, permette di trovare ispirazione per la propria. È bene individuare quali keyword hanno utilizzato e cercare di sfruttarle creando dei contenuti migliori e più originali.
- Individuare i canali migliori per il proprio business. Blog, Facebook, Instagram, Mail… è importante utilizzare più piattaforme per far girare i propri contenuti, ma è bene scegliere solo quelle adatte alla propria attività.
- Compilare un calendario editoriale dettagliato. Una volta scelti i contenuti da creare, si può procedere con la compilazione del calendario editoriale. Vanno indicate le date di pubblicazione, le keyword, le piattaforme social dove promuovere ciascun contenuto e gli orari di pubblicazione migliori. In questo modo è possibile avere tutto perfettamente sotto controllo.
- Monitorare i risultati e modifica la strategia. Un buon piano editoriale non deve essere definitivo ma rimanere sempre aperto e in continua evoluzione. È importante monitorare l’andamento dei propri contenuti e cercare di capire quali format funzionano e quali no, e sulla base dei dati che si possono a ottenere modificare la propria strategia comunicativa. Di tanto in tanto è bene provare ad uscire un po’ dagli schemi e a creare qualche format nuovo, e valutare a posteriori se mantenerlo o meno.
Allora cosa aspetti? Comincia a pianificare la tua strategia di Content Marketing creando un piano editoriale!