Sette anni e il nostro modo di lavorare sarà diverso. Quindi al nostro posto ci sarà un chat robot a rispondere alle classiche richieste da assistenza online, del tipo “questo prodotto lo avete in negozio?”, “siete aperti a Capodanno?” ,“c’è questa taglia?”.
Chat Robot: Che fine faremo noi umani? Saremo disoccupati?
A noi l’arduo compito di burattinaio, docente, formatore… perché siamo proprio noi a tenere le fila dell’assistente virtuale, ed è nostro compito farlo crescere nel tempo, farlo diventare sempre più intelligente e skillato a rispondere anche a quelle domande che non avevamo previsto nel progetto iniziale. E, se il Chatbot si prende cura di tutti gli aspetti quotidiani più comuni e standard, noi possiamo concentrarci in altre faccende di più valore.
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Tra vantaggi e aspettative dei clienti
Amati o odiati. Intelligenti o un pò “tardi”. Fighi o poco funzionali. Qualsiasi sia la vostra posizione sui Chat Robot una cosa è certa: la direzione sembra già tracciata. Che piaccia o meno entro 2 anni il 50% delle ricerche avverranno proprio tramite un assistente digitale (fonte ComScore).
La cosa interessante è che non c’è scelta da fare: “Chatbot SI” o “Chatbot NO”. È un’aspettativa degli utenti che non può essere trascurata e disillusa.
Tra i vantaggi per chi decide di avventurarsi in questo mondo ci sono:
- un risparmio sul costo del lavoro;
- velocità e minor costo di formazione del personale;
- miglior customer experience dei clienti che, alla conversazione telefonica, preferiscono la chat con un assistente (anche virtuale).
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Customer Care, Marketing ed E-Commerce sono i principali settori di implementazione per il settore Retail. Tuttavia, molti altri settori sono coinvolti in questa trasformazione digitale. Trasporti (si pensi al recente Chatbot per l’aeroporto di Milano), il bancario, il turismo e perché no… anche la sanità che con Chat Yourself ha finalmente aperto le porte ai Chatbot per la cura di malattie importanti come l’Alzheimer.
A prescindere dal tipo di Chat Robot, categoria, modalità… la direzione è chiara e precisa: il futuro è nel linguaggio umano, e gli assistenti virtuali saranno la tecnologia che lo renderà possibile.