Una questione di beauty business

Retail Marketing

beauty business
E’ arrivato l’inverno. E’ tempo di sciarpa, berretto e cappellino. E per giovannissime e non, è anche tempo di creme e skincare. Si sa, oramai, quando si parla di beauty business non si può non parlare di digital. Perché tanto cambiano gli orientamenti dei consumatori, quanto cambiano le strategie produttive e commerciali.

Quando i millenials rivoluzionano il beauty business

La crisi ha colpito diversi settori dell’economia. Ma fortunatamente il mondo dei prodotti di bellezza, come già ne avevamo parlato nell’articolo sul beauty shopping, ha saputo giovare del ruolo sempre più importante dell’e-commerce. L’uso del web per l’acquisto di prodotti di bellezza e per la cura del corpo, a differenza dei canali di vendita tradizionali (profumerie, supermercati, discount, ecc.), è dovuto in primis all’esigenza dei consumatori di comparare i prodotti per trovare il miglior rapporto qualità/prezzo. E poi perché c’è una una forte esigenza di ricevere consigli da chi li ha provati in prima persona, in un’ottica multicanale. L’atteggiamento dei millennials nei confronti della bellezza e in particolare della cura della pelle sta rivoluzionando il mercato della cosmetica, in merito a prospettive e strategie. C’è un disorientamento causato da una vera e propria rottura rispetto alle abitudini delle generazioni precedenti, le cosiddette “baby boomers”. La generazione Y è più orientata verso la perfezione e la luminosità, e meno preoccupata dalle rughe rispetto alle loro madri, tanto da modificare le strategie commerciali dei cosmetic brand che accettano la nuova sfida, spesso vincendola. Vi è quindi un atteggiamento focalizzato al risultato immediato da parte delle più giovani, più problem solving. Cosa significa? Le giovani donne non cercano di nascondere i segni dell’invecchiamento, ma ostentano la loro unicità.

Beauty business 2.0

Il beauty business è racchiuso in un click. I millennials amano le comunità e si influenzano tra di loro. E la costante connessione a qualche device, smartphone, tablet o pc è la chiave di tutto e del successo. Una ricerca condotta da un gruppo di dermatologi della The London Clinic ha stabilito che una donna tende, in media, a consultare il proprio smartphone fino a 150 volte in una giornata. Tutto ciò quanto ha influito sul mondo della bellezza? Certamente. Perché i millennials si aspettano di vivere un’esperienza unica e personalizzata. E i tutorial su YouTube e i vari social media come Facebook, Pinterest, Instagram, sono la giusta e pronta risposta. Sono loro i responsabili del cambiamento con consumatori sempre più informati sui nuovi prodotti, sul loro utilizzo e su ciò che meglio li valorizza.
Non vogliono più essere sottomessi ai marchi. Sono i marchi che li devono corteggiare come individui.

Estée Lauder: prodotti sempre più smart e performanti

Le case cosmetiche prendono atto e cavalcano l’onda con prodotti sempre più perfezionati e performanti. Tra i brand più attivi certamente Estée Lauder, che lo scorso anno ha inglobato Glamglow, un’azienda americana leader nel campo e artefice di un’operazione di viral marketing. Sono le nuove facial mask, che da strumento di bellezza si sono trasformate in fenomeno virale in rete, grazie alle star. Ma perché le maschere piacciono tanto, ultimamente? Una risposta ha provato a darla Fabrizio Freda, presidente di Estée Lauder che ha motivato la scelta di acquisire un brand specializzato proprio in maschere viso, spiegando che il futuro riguarda i cosiddetti millennials. Sono loro alla costante ricerca di trattamenti che consentano di ottenere una pelle perfetta e soprattutto in poco tempo. Il ritratto perfetto, insomma, delle nuove maschere di bellezza. E Fabrizio Freda, ha affermato che un modo per avvicinare il marchio ai millennials è l’uso dei social media e l’offerta di un’assistenza personalizzata online. Il plus deriva proprio dalla possibilità di condivisione sui social network stessi. Il tutto è molto esperienziale perché mentre ci si fa una maschera si può contemporaneamente condividere l’esperienza sui social. Perché, a quanto pare, le nuove regole del beauty business sono cambiate e ora i millennials non vogliono essere solo informati, bensì coinvolti.

Quando il digital diventa fonte di util(e) bellezza

Il digitale quindi offre da una parte l’opportunità ai consumatori di vivere un’esperienza di acquisto più vicina ai propri interessi e alle proprie esigenze. Insomma settant’anni fa Estée Lauder insegnava alle signore nei saloni di bellezza a massaggiarsi la pelle. Oggi lo fa ancora, ma in maniera differente e al passo con i tempi. Infatti il «come si fa» lo mostrano le star di YouTube e di Instagram. Perché collaborare con i personaggi che influenzano il mercato e pianificare le campagne di marketing su tutti i media digitali è ormai la nuova realtà, presente e futura del beauty business.

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